Non è facile fare un regalo a Marito.
Come, d’altronde, non è facile fare regali alla maggior parte degli uomini … a una donna, me per esempio, le regali una crema per il corpo, una bella sciarpa, un libro e lei è contenta.
Gli uomini no. Marito men che meno.
Per questo ogni volta che lui, povero, ignaro, inizia una frase con un “Sai, mi piacerebbe …” le mie orecchie si drizzano e il mio cervello memorizza l’informazione per sempre. Non importa se lui in realtà stava dicendo tanto per dire … Un paio di volte disse che gli sarebbe piaciuto andare a San Pietroburgo (dopo ha tentato di negare l’evidenza!) e … tac! Viaggio in Russia pronto!!! “Comodi questi calzini che mi ha regalato tua madre” … altre 6 paia in arrivo!!!
Con l’orto abbiamo fatto le cose in grande, ma a mia discolpa posso dire che si trattava di un desiderio “reale” e che è stato espresso più e più volte!
Ecco come lo abbiamo (questo plurale forse è fuori luogo, ma in fondo l’attrezzatura è stato un regalo congiunto mio e della mia mamma e i libri sono stati regalati dagli amici) realizzato: avendo a disposizione un terrazzo abbastanza grande abbiamo acquistato un Bacsquare 16, ovvero un contenitore a 16 parcelle da 550 litri in geo-tessuto appositamente studiato per la coltivazione con la tecnica dell’orto a quadretti. Abbiamo scoperto il sito di Filippo e Federica per caso, cercando di documentarci sul modo migliore per realizzare questo piccolo spazio di campagna nella nostra casa e ci ha subito colpito l’idea di utilizzare la tecnica dell’orto a quadretti, che permette di condensare lo spazio dedicato all’orto e, a parità di risultati, ridurre dell’80% le sue dimensioni. Noi ci siamo lanciati acquistando il contenitore più grande (1,20 m x 1,20 m) ma questi Bacsac, resistenti, pieghevoli ed ecologici, esistono in molte dimensioni e forme diverse, per adattarsi alle necessità anche di un piccolo balcone [*]. L’unico problema: non avendo l’ascensore abbiamo dovuto trasportare per 4 piani di scale 9 sacchi di terra da 80 lt ciascuno … io pensavo di morire di infarto ancor prima di poter gustare anche solo un piccolo pomodoro!!!
Prima di cominciare abbiamo anche dotato Marito di ampia documentazione “cartacea”! I libri dedicati a questo argomento sono molti, ora che fare il contadino urbano è diventato così trendy, ma alla fine questi sono i volumi che sono stati ricevuti e consultati, in rigoroso ordine casuale:
1. Pera, P., Le vie dell’orto: coltivare frutta e verdura, sul davanzale o in piena terra, e difendere il proprio diritto alla semplicità, Terre di mezzo, 2011.
2. Arossa, A., Bolzacchini, P., Giraudo, E., Il piacere dell orto: tradizionale, decorativo, urbano, educativo, Slow Food editore, 2010.
3. Mitchell, A., L’orto sul terrazzo: come coltivare frutta e verdura in città, Corbaccio, 2012.
Ultima fase preparatoria: la scelta ragionata (ah ah ah!) delle piantine. Sì, perché Marito ha saggiamente deciso di non utilizzare i semi, ma le piantine già avviate ed è andato a prenderle in campagna dai miei. Ecco alcune delle cose che ha piantato:
Giorno 1, 14 aprile 2013: inizia l’avventura
Giorno 35, 20 maggio 2013: l’orto è ormai ben avviato e abbiamo già iniziato da una settimana a preparare dei bei pranzetti con la nostra insalata!
Giorno 40, 25 maggio 2013: forse grazie a questo strano mese pieno di pioggia, il nostro orto è ormai “fuori controllo” (cito Marito)
P.S.: se vi va, ci sono molte altre foto del nostro orto qui 🙂
[*]: la fonte delle informazioni relative alla tecnica dell’orto a quadretti e ai Bacsac è il sito internet Orto sul Terrazzo, di Filippo Vettorato.
wauuuuuu!!!!!! quando si mangia?
l’insalata è stata già sperimentata con molta soddisfazione!
tutto ciò è meraviglioso, sono invidiosissima!
Marito è stato davvero bravo, va detto!
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